"IL
FUOCO SOLARE, IL DIO SOLE, L'IMPERSCRUTABILE DIO VELATO,
IL DEUS
ABSCONDITUS,
RAPPRESENTA
IL MISTERO PIU' ALTO DELLA CONFRATERNITA MASSONICA.
ESSO E'
IL SIMBOLO DELLO SPIRITO FATTO MATERIA,
CHE
SORTISCE DALL'UNIONE DELLE DUE OPPOSTE NATURE IN ESSO PREESISTENTI;
E'
L'INOPINABILE PRODIGIO CHE RIUNISCE IN SE' I CONTRARI,
IL
TRIPLICE, L'ANDROGINO, E' INSOMMA L'UNITA',
LA STESSA
CHE E' RIPROPOSTA NEL PANE E NEL VINO DEL
SACRAMENTO
EUCARISTICO E NEL GRAAL,
CUSTODITO
DAI DODICI TEMPLARI NELLA TRADIZIONE GERMANICA"
-
Massoneria - Corpo di Satana -
- IL "CRISTO" VELATO -
- Rivelare -
rivelare (ant. revelare ) v. tr. [dal lat. revelare
«togliere il velo», der. di velum «velo» col pref. re -] ( io rivélo ,
ecc.). –
Far conoscere cosa segreta o misteriosa o nascosta o non bene
conosciuta.
Il manifestarsi, farsi conoscere nella propria
identità o personalità, essenza o natura, nel proprio potere;
detto soprattutto della divinità: Dio si rivela
attraverso i profeti ;
rivelarsi mediante una visione , attraverso i miracoli
, attraverso la parola (v. rivelazione).
Manifestare, palesare, mostrare con chiara evidenza
- SATANAS - IL DIO VELATO -
-
ISIDE ANDROGINA - NOSTRA SIGNORA DEI TEMPLARI -
Nel sottosuolo della città di Napoli
sono stati rinvenuti 12 croci incise sulle
mura di un antico acquedotto a 35 metri
sotto il manto stradale.
La scoperta è stata fatta dagli
archeologi-speleologi riguardo l'Ordine
dei Templari.
Dov'è sepolta la città greca e poi
romana si snoda un percorso stretto e tortuoso che parte dalla chiesa di
Pietrasanta fino al
Palazzo del Principe
di Sansevero.
La chiesa di
Pietrasanta è edificata su resti di un tempio greco prima e
romano poi che conteneva la
la madonna nera
adorata dai Templari: Iside
Triplice.
"IO SONO TUTTO CIO' CHE E', CHE E' STATO
E CHE SARA', E
NESSUN MORTALE M'HA ANCORA TOLTO IL VELO
CHE MI COPRE"
- Isis velata -
Sotto: ISIS
velata, la sfinge, il BAPHOMET:
Non tutti sanno che la zona sulla quale
sorge il tempio della Pietà dei Sangro;
faceva parte del quartiere nilense,
abitato dagli Alessandrini d'Egitto, dove, nel tempio,
si venerava la statua velata di Iside Lucifera androgina.
Il nome antico della Cappella era Pietatella, derivante
dalla "madonna della pietà".
Questo tempio
pagano era ed è ancora dedicato
alla regina dei
cieli venerata da milioni di idolatri.
Nella simbologia ermetica la virgo
paritura veniva onorata e adorata nelle grotte, nelle cripte
gotiche come i Basilischi,
“ISIDI, SEU VIRGINI EX QUA FILIUS
PRODITURUS EST”
Da Pietrasanta sita in via dei Tribunali
si percorrono cunicoli e cavità fino a raggiungere l'antica cisterna a
35 metri di profondità.
Sulle pareti sono incise
12 croci templari, chiamate "ricrociate" o "potenziate" perchè
hanno delle altre croci alle estremità.
Il percorso giunge fino ai sotteranei
del Palazzo del principe Sansevero.
Raimondo
aveva previsto una cripta ovale imitante una grotta naturale,
necessaria per la meditazione degli
apprendisti e poggiante su terra battuta, senza pavimentazione,
per non impedire quelle vibrazioni
naturali provenienti dal luogo Isiaco
sottostante.
La cripta era sorretta da otto pilastri
(numero fondamentale della
ritualità templare che si ripete spesso nell'armonia numerica
della cappella stessa)
che dovevano definire il posto delle
sepolture degli avi intorno al mistero magistrale:
"IL CRISTO VELATO"
- IL "CRISTO" VELATO DELLA CAPPELLA SANSEVERO -
Solo gli stolti possono credere
che il presunto "cristo" velato della cappella Sansevero di Napoli intenda
rappresentare il Signore Dio Gesù Cristo.
Questa figura velata indica invece
il rebis androgino,
il devs absconditvs della massoneria
e delle società occulte.
Nel Rosarium
Philosophorum è proprio "l'immagine
del Cristo", il triplice, il
dio-sole
con lo stendardo dei Cavalieri Templari
che "risorge" avvolto nel manto, a concludere la "grande
opera alchemiva".
"Non è forse la natura stessa a
insegnarci che è
indecoroso per l'uomo lasciarsi
crescere i capelli, mentre è una gloria per la donna lasciarseli
crescere?"
- (1 Cor 11,14) -
Il Deus
absconditus si trova alla base
dell'insegnamento
del 32º
Grado del Rito Scozzese Antico e Accettato,
il "diamante perfetto".
Il viso sereno, come "dormiente" di
questo "cristo" appare certamente "angelico",
incantevole e
sublime nella sua bellezza fuori dal tempo
e nelle sue proporzioni.
Abbiamo questo
"magnifico viso" scolpito dentro di noi, saturati come siamo dalle immagini.
Sotto:
Knight Templar- Rivista massonica - Febbraio 2011:
Il mondo ha tristemente puntato tutto
sulle apparenze dimenticando che Satana è
il padre della
menzogna e il re delle apparenze bugiarde.
L'immagine
del "cristo velato"
è decisamente molto vicina all'icona
venerata da milioni di persone idolatre,
la cosiddetta "divine
mercy".
L'Immagine del
presunto "cristo velato" conservato
a Napoli è poi molto simile a quella della
Maitreya.
Sotto: un paragone tra
il "cristo velato" di Sansevero e
l'immagine della divine mercy:
- LA
PIETRIFICAZIONE - MARMORIZZAZIONE -
- SOLVE ET COAGULA
La "scultura" del "cristo
velato" si trova nella cappella massonica
del Principe Raimondo Di Sangro.
Questo manufatto è una delle "opere
d'arte" più celebfrate al mondo e ha generato un fiume di denaro.
Questo oggetto in realtà non mostra,
come si vorrebbe far credere, una "sublime
abilità tecnica" ma un
VOLGARE INGANNO.
L'inganno consiste nel
celebrare questo oggetto come "scultura in marmo".
L'artista nfatti non ha realizzato il
velo incidendolo da un solido blocco di marmo ma ha invece deposto un
velo impregnato di
sostanze marmorizzanti sopra il soggetto
scolpito.
Lo dico con grande sicurezza perché io
stesso avevo tentato con discreto successo simili esperimenti,
ero infatti uno scultore e mi ero
specializzato in tecniche marmoriche
anche se a quei tempi non
conoscevo ancora il "cristo velato" della
cappella Sansevero.
Sotto: ESEMPIO di scultura da me
realizzata con la tecnica della marmorizzazione:
Tessuto, libri e scultura si presentano
come un unico, solido, blocco di marmo.
Il velo che copre la figura, pur essendo
UN VERO TESSUTO ha la durezza e la solidità della pietra,
anche i libri (veri) sono stati
completamente MARMORIZZATI.
(copyright Marco Vuyet)
Sento di poter parlare di queste cose
perché le conosco. Non vi sono grandi "misteri",
il procedimento (un tempo chiamato
"alchemico") è oggi una banale operazione tecnica
se si conoscono i materiali (resine,
polveri di marmo, calcine...).
Si prende un soggetto solido (oggetto,
scultura, corpo inanimato, cadavere pietrificato...)
si impregna un tessuto leggero e lo si
depone sopra di esso.
La "marmorina" (utilizzo questo termine
per semplificare e far comprendere al lettore
ma i materiali chimici e le
tecniche possono essere diverse...)
presente sul telo,
solidificando diventerà un tutt'uno con il soggetto, mostrandoci
dunque un velo sottilissimo di marmo che,
ad occhi poco esperti, sembrerà essere
stato scolpito da una "mano divinamente abile"
da un unico blocco di marmo.
Il drappeggio che copre il soggetto avrà
quindi infatti una qualità sublime, persino "trasparente" perchéè un
velo reale solidificato
(a marmorizzazione avvenuta il velo ha
infatti perso tutte le sue caratteristiche plastiche).
Io ho potuto lavorare con la
marmo-resina e sento di poter certificare che
il principe-scienziato era certamente in
grado di produrre sostanze sintetiche,
non ho dubbi perché vi sono evidenze di
questo in tutta la cappella Sansevero.
Numerosi mastici e stucchi sono
ancora oggi esposti nella Cappella per chi li sa riconoscere.
Ancora visionabile è una porzione del
rivestimento che, sino alla fine dell'ottocento, ricopriva il suolo
della navata.
Il pavimento, figurato con un
motivo a labirinto, presentava un cordone di marmo bianco che si
sviluppava,
continuo e privo di giunture, per
centinaia di metri all'interno di tarsie marmoree policrome.
Raimondi Di Sangro
deve aver formato la striscia bianca con
una sostanza la quale, versata allo stato fuso in apposite canaline,
si è poi solidificata realizzando
il cordone di marmo artificiale.
Queste non sono certo "rivelazioni"
straordinarie perché a mio avviso non vi sono misteri.
Il "mistero" è tenuto in piedi
unicamente per poter spillare soldi ai turisti.
Quello che affermo con grande sicurezza
è stato comunque provato con il tempo
(anche se ancora oggi molte
"notizie", soprattutto cattoliche, cercano in ogni modo di confondere o
negare l'evidenza).
Nell'Archivio Notarile di Napoli è stato
rinvenuto il contratto tra il Principe e Giuseppe Sammartino (1720-1793)
che
documenta molto chiaramente questo
procedimento:
- SECRETVM -
"Il Principe si impegna altresì
di procurare il marmo e realizzare una indone,
una tela tessuta la quale dovrà essere
depositata sovra la scultura, dopo che il Principe
l'haverà lavorata secondo sua propria
creazione;
e cioè una deposizione di strato
minutioso di marmo composito in grana finissima sovrapposta al telo"
Il Sammartino
si impegnava inoltre a ripulire detta 'Sindone' per renderla un tutt'uno
con la statua stessa e
a non svelare a nessuno la
"maniera escogitata dal Principe per la Sindone
ricovrente la statua"
Viene concordato che l'intera opera
sarebbe stata interamente attribuita al Sammartino.
"Calcina viva nuova 10 libbre, acqua
barilli 4, carbone di frassino.
Covri la grata della fornace co'
carboni accesi a fiamma di brace; con ausilio di mantici a basso vento.
Cala il Modello da covrire in una vasca
ammattonata; indi covrilo con velo sottilissimo
di spezial tessuto bagnato con
acqua e Calcina. Modella le forme e gitta lentamente l'acqua e la
Calcina Misturate.
Per l'esecuzione: soffia leve co'
mantici i vapori esalati dalla brace nella vasca sotto il liquido
composito.
Per quattro dì ripeti l'Opera
rinnovando l'acqua e la Calcina.
Con Macchina preparata alla bisogna Leva
il Modello e deponilo sul piano di lavoro,
acciocché il rifinitore Lavori
d'acconcia Arte.
Sarà il velo come di marmo divenuto al
Naturale e il Sembiante del modello Trasparire"
- documento dell'Archivio
Notarile di Napoli, rogato in data 25 novembre 1752 -
Nessun
mistero, nessun "miracolo artistico".
Nel
settembre del 1750, mese nel quale l'Apologetica fu "certificata"
dall'Accademia della Crusca,
due
anni prima della certa datazione del "velato", Raimondi Di
Sangro
possedeva
la scienza per formare il "velo" diafano che ricopre molte celebri
"opere d'arte"
che
il mondo venera e celebra.
"Degno sopra ogni altra cosa da lui
ritrovata è lo scherzo di sua propria mano formato in un
quadro lavorato di lana alla sua maniera
rappresentante una
DIVOTA IMMAGINE DI NOSTRA SIGNORA,
NELLA SUA MAGGIOR PARTE RICOPERTA DA
SOTTILISSIMO VELO,
il quale, quantunque finto sia, e con la
divisata immagine insieme formato,
pure ad ingannare arriva anche i
più ben avvisati riguardanti,
parendo loro da quella distinto e
sovrapposto...
conciossiaché finora non havvi Persona
che professi o no l'arte del dipignere,
che caduta non sia nel divisato
inganno, non potendosi nel vederlo,
trattenersi dall'impeto naturale
di muoversi a sollevarlo"
- Lettera Apologetica
-
Il
quadro indicato sembra essere "andato perduto" ma la "nostra
signora velata"
adorata da
massoni
e Templari
forse
ci guarda ancora (non riconosciuta...) con il suo beffardo
sorriso...
Raimondo era certamente in grado di realizzare
"tessuti speciali".
Nella Lettera Apologetica11,
sull'invenzione di un Pekin partenopeo di color bianco il principe
scrive:
"nel nuovo e gran ritrovamento del
Bianco senza corpo alcuno; di che finora Ritrovator non v'è stato.
Si fa questo color bianco, la cui
bianchezza è tale, che sovrasta ogni altra candidezza,
da due limpidissime acque né
corrosive né acide, le quali col mescolarsi insieme
arrivano in istante a giusta
consistenza di ricotta.
Molti valentissimi Fisici, che han
veduta una tale sperienza, ne sono rimasi altamente sorpresi;
e appunto questo impalpabile color
bianco è quello, che perfetto cotanto ha fatto il suo Pekin Partenopeo"
Le tecniche di petrificazione dei
cadaveri erano utilizzate anche da Segato
e Gorini.
Sotto: cadavere
reale petrificato da Gorini:
Sotto: cadavere pietrificato da Gorini:
Anche la statua del
disinganno e della pudicizia ci
mostrano la stessa tecnica impiegata
questa volta su una rete da pescatore e
sul velo che copre la donna.
Eppure le statue sono attribuite a
scultori diversi...
Pensare si tratti di un caso e che tutti
questi artisti fossero così miracolosamente dotati nel
riprodurre corde iperrealistiche o veli
diafani... è certo difficile.
- IL CRISTO VELATO - IL VELO MISTERICO -
Queste statue sono dei simboli
ermetici che contengono messaggi destinati ai soli
iniziati.
Non è certo il Signore Dio, il Salvatore
ad essere celebrato in questo luogo oscuro.
Poco si dice infatti del dettaglio più
importante di tutto il tempio...
In un piccolo angolo del velo troviamo
infatti un
RICAMO TIPICAMENTE
FEMMINILE
"Una piega del velo lascia intravedere
su di un fianco,
quella che evidentemente è la sua
bordatura, realizzata in finissimi ricami.
Questo velo diafano, così finemente
orlato e tipicamente femminile, bocciolo di rosa"
Questo piccolo particolare ci fa capire
che il "cristo" è in realtà la "Sophia",
il Baphomet degli gnostici.
Il "cristo"
si trova proprio tra la figura maschile e la figura femminile, al
centro.