- LO SPIRITO DELL'ANTICRISTO -
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- IL "VANGELO" DI BARNABA -
Il "vangelo
di Barnaba"
è chiamato, non a caso, il "vangelo musulmano" perchè
nega la divinità di
Gesù e non accetta la versione della sua morte sulla croce.

Inoltre, esso
contiene ripetute e circostanziate parole di Gesù concernenti il futuro
avvento di Maometto,
ultima e definitiva
manifestazione del "Verus Propheta".
Questo
testo è tornato di moda recentemente ed è statonuovamente venduto
agli sciocchi come
una
"scoperta sensazionale" che "cambierà le nostre idee su Gesù
Cristo"...
DECISAMENTE NO.
Il "vangelo
di Barnaba"
semplicemente
NON
E' UN VANGELO.
Esaminando
il testo è subito evidente che esso non può essere uno scritto del
primo secolo.
Vi
ritroviamo, infatti, anacronistici riferimenti a Maometto;
d’altronde
è ovvio che l’intento del suddetto Vangelo è proprio di dimostrare
che Gesù non è il Figlio di Dio,
ma
un semplice profeta venuto tra gli uomini, mentre Maometto è il
Profeta per eccellenza.
In
altre parole, il testo non è altro che un’invenzione scritta con
l’intenzione di screditare Gesù e il Vangelo a
favore
di Maometto e della religione
musulmana.
L’ignoranza
clamorosa dell'autore riguardo ai Vangeli è evidente nella frase che
dà inizio all’introduzione e
che
contiene le seguenti parole:
“Barnaba,
un apostolo di Gesù, il Nazareno".
L’errore
macroscopico sta nel fatto che il nome del Barnaba biblico non fu
mai associato con
la
persona di Gesù durante il suo ministero terreno.
Barnaba
divenne un collaboratore dell’apostolo Paolo dopo che Gesù era già
asceso al cielo.
Probabilmente,
l’autore aveva sentito parlare di Barnaba come contemporaneo di Gesù
e ne
aveva
usato il nome per creare un "Vangelo" che sarebbe stato considerato
credibile perché scritto da un “testimone oculare”
L’autore,
dimostra una colossale ignoranza del greco, dell’ebraico e
dell’aramaico e finisce dunque
per
CONTRADDIRSI clamorosamente in uno dei punti principali del testo,
PRIMA
chiama Gesù “CHRISTOS” e poi, nei paragrafi 42 e 96,
NEGA
CHE GESU' E' IL MESSIA.
Noi
sappiamo benissimo che la parola “Cristos”, nel greco costituisce la
traduzione letterale della parola “Messia” in ebraico.
Oltre
a questo, vi sono problemi ancora maggiori nel contenuto di questo
apocrifo,
tra
cui errori grossolani inerenti la storia e la geografia della
Palestina del primo secolo,
varie
contraddizioni dottrinali, nonché improbabili riferimenti a costumi
e concetti sconosciuti ai tempi di Gesù e,
dulcis
in fundo, anche contraddizioni con il Corano stesso.
Le testimonianze più chiare su
questo testo sono giunte proprio da coloro che possono leggerlo, i
Siriaci.
Per chiunque parli l’assiro moderno
(noto anche come neo-aramaico) l’iscrizione
del cosiddetto “Vangelo di Barnaba” è
facilmente leggibile.
L’iscrizione di fondo si leggerebbe,
nella traslitterazione moderna:
“b-shimmit maran paish kteewa aha
ktawa
al idateh d-rabbaneh d-dera illaya
b-ninweh b'sheeta d-alpa w-khamshamma d-maran”, e
la sua traduzione sarebbe:
“In nome di nostro Dio, questo
libro è scritto dalle mani dei monaci
dell’alto monastero a Ninive, nel 1500mo
anno di Nostro Signore”.
Tutti i traduttori di assiro moderno
hanno notato gravissimi errori grammaticali e concettuali.
L’iscrizione parla di "LIBRO" ma in
assiro non ci si riferisce mai alla Bibbia
con la parola “LIBRO", si dice invece
Vecchio e Nuovo Testamento, o "LIBRO SACRO".
E’ praticamente impossibile che gli
zelanti monaci abbiano potuto compiere errori così clamorosi.
Il testo ha ovviamente fatto grande
scalpore nel mondo islamico ove è stato gridato che:
“una Bibbia antica di
1500 anni predice la venuta di Maometto”.
A parte l’evidente
confusione fra i 1500 anni di antichità, attribuiti dai media,
la data del 1500
dopo Cristo riportata dall’iscrizione in fondo al libro, è chiaro che
predire nel 1500 d.C.
qualche cosa che è
avvenuto nel 630 d.C non è una grande profezia.
Anche da un punto di vista
islamico il “Vangelo di Barnaba” si è rivelato una gigantesca bufala.
Nel testo si dice che ci
sono nove cieli, e che il decimo è il Paradiso; mentre nel Corano se ne
parla solo di sette.
Il testo in aramaico
afferma che Maria diede alla luce Gesù senza dolore, mentre il Corano
parla esplicitamente
di travaglio del parto.
Questi e moltissimi altri
elementi hanno dimostrato chiaramente che questo testo è UN FALSO e
che non si tratta
di un documento originale risalente ai tempi di Cristo e dei primi
discepoli.
Chiunque usi un minimo di
ragione, troverà strano credere che un uomo come il vero Barnaba,
vissuto ai tempi di Gesù,
avrebbe potuto sbagliarsi
su così tanti dettagli.
Dio avrebbe permesso a un
uomo di scrivere un Vangelo contenente così tanti errori lampanti?
Traduttori e
studiosi concordano sul fatto che il "vangelo
di Barnaba" è un
bellissimo falso.
Quando è stato
fatto? Una traccia c’è, ed è contenuta nel capitolo 217.
L’ultima frase afferma che
sul corpo di Cristo vennero piazzate cento libbre (pound) di pietra,
il primo uso della
libbra (pound) come unità di misura risale all’Impero ottomano, nei suoi
contatti con Italia e Spagna.
Secondo alcuni analisti
“il vangelo attribuito a
San Barnaba è stato scritto da un ebreo europeo del Medio Evo,
che aveva una certa
familiarità con il Corano e i Vangeli"
E' semplicemente
palese che questo testo, come molti altri, venne confezionato in tempi
relativamente recenti per
colpire, ancora una volta, la figura del Salvatore del mondo e la Sua
resurrezione.